è una sorgente di idee e progetti dedicati alla diffusione globale del “fatto in Sardegna”. Nasce opportunamente al centro dell’isola, l’omphalos, luogo simbolico di raccolta delle energie creative, delle storie trapassate, delle tradizioni consolidate che, unendosi alla magia della geografia millenaria intatta e fertile, crea un connubio di forze atte a innovare, creare, ricreare, scrivere, progetti e iniziative che richiamino il mondo all’attenzione dell’opera messa in atto da attori provenienti dall’isola e dal mondo.

Mettendo al centro le opportunità di sviluppo sostenibile che il territorio della Sardegna offre, We &Sardinia compie il primo passo perché il cuore dell’isola possa battere con vigore, e opera grazie alla volontà e alla competenza di professionisti, enti, aziende locali, affinché le idee e le aspirazioni dei cittadini e della comunità, trovino realizzazione concreta attraverso manifestazioni di grande richiamo culturale.

L’obiettivo, nato dalla riunione di cinque persone cresciute nello stesso ambiente incontaminato, poi dedicatisi ad altre attività in giro per il mondo, ha l’intenzione di costituire un modello di cre-azione che origini anzitutto dal valore della terra, dal frutto del lavoro, dall’unione del nuovo e del vecchio secondo una mentalità aperta al dialogo e al confronto con le esperienze di altri luoghi, perfino lontanissimi.

Già dal nome, “inglesizzato” in onore alla visita dello scrittore D. H. Lawrence, cui nel gennaio del 1921, a mezzo di un periplo attraverso varie località dell’isola, approdò a bordo di una locomotiva fumante, al capolinea di Sorgono, lasciando a memoria della gente locale, il ricordo dolceamaro di un passaggio così illustre e simbolico, di ciò che sarebbe potuto essere del racconto a prima mano, se nel cuore delle persone vi fosse instillato un piglio più favorevole alla scoperta.

Da ciò, da questa virgola nel tempo, da questa sospensione del racconto che Lawrence tacque proseguendo verso la Barbagia, è nata l’idea del gruppo “We &Sardinia”. Ripartire da dove non fu, aggiungendo quel che potrà essere, avendo ben chiare l’identità, il senso di appartenenza, l’attaccamento, il duro lavoro che abbia a frutto il bene dell’immagine e il piacere di esportare ovunque pregio, competenza, manufatti, beni, valori.

Il primo progetto dedicato, posto a inaugurare il lungo calendario di manifestazioni a cadenza prefissata, non poteva prescindere dall’elemento caratteristico fondante dell’economia e dello stile di vita nel centro dell’isola. Il Vino. Il nome Mandrolisai, oltre a nominare la qualità tipica dei rossi, prodotta in queste dolci colline alle porte del Gennargentu, è ben conosciuta per la cultura enologica finemente elaborata, fedelmente legata alle pratiche tramandate dai tempi in cui il vino rappresentava il fulcro economico e l’asse portante della vita commerciale lungo i secoli. L’utilizzo di uvaggi ben consolidati al territorio, la lavorazione secondo i cicli di intervento manuali, la sapiente conservazione del prodotto nelle cantine, hanno permesso di giungere a un livello di eccellenza cui finora è mancata solo la vetrina verso il mondo e verso i mercati globali, ancora ignari delle qualità uniche di un territorio vocato alla coltivazione della vite.